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Campo di concentramento di Colfiorito
Foligno (PG)
CAMPO DELLA COLONIA GIOVANI LAVORATORI DI COLLESTRADA
Colfiorito di Foligno

Il Memoriale

L’idea nacque da una collaborazione tra l’Officina della Memoria e l’Isuc (Istituto della Storia dell’Umbria Contemporanea, ndr) e fu fortemente voluto dall’Aned Umbria e sostenuto dall’Amministrazione comunale di allora e approvato in attesa del finanziamento.

Fu coinvolta, insomma, una molteplicità di soggetti e anche per questo era importante non far cadere l’opportunità offerta dalla realizzazione del Museo.

In questo sta la chiave per capire l’impegno diretto che si è assunto l’Aned, sia umbra che nazionale. La partecipazione di un’associazione così importante e così vicina ai temi che tocca lo stesso Museo è la dimostrazione della rilevanza dell’Officina della Memoria non solo a livello cittadino, regionale ma, con la dovuta modestia, anche nazionale nel tenere viva la rete della memoria, appunto, a partire da una vicenda tra le più tragiche che il nostro paese ha vissuto nel XX secolo come la deportazione. Quindi il Museo è sicuramente l’obiettivo primario, al quale lavoreremo insieme al Consiglio d’Amministrazione e all’Assemblea.

In questo momento stiamo riprendendo i fili, fili che non sono dispersi ma ben saldi e solidi, nel segno di quell’eredità che abbiamo raccolto e che mi vede coinvolta in prima persona in quanto Presidente. Un’eredità enorme che ha visto coinvolti sia nella Presidenza, sia nel Comitato Scientifico tante delle personalità più illustri della nostra città.

Il termine, che ci è imposto dai tempi, e al quale guardiamo anche a prescindere dalla possibilità di poter usufruire del contributo concesso dal progetto è il 2022 con la volontà di poter aprire e terminare la fase di realizzazione il prima possibile. Dopodiché, una volta avviato, la sfida successiva sarà quella di tenere il museo aperto per cinque anni.

Su questo versante abbiamo buone prospettive, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio, alla quale dobbiamo riconoscere un ruolo importante, non solo perché l’Officina nasce da un’idea della Fondazione ma perché anche in questo passaggio ci ha creduto, ancora una volta, investendo molto in questa nuova fase, pertanto il suo supporto è fondamentale garanzia di prospettiva per tutti noi. Stiamo inoltre attendendo la conferma di un impegno del Comune di Foligno che, pur avendo annunciato l’uscita dai soci dell’Officina, ha comunque dichiarato di voler sostenere con un contributo la nostra attività. Questo, senza dubbio, ci aiuterà.

Il Museo avrà la sua collocazione in una delle casermette ristrutturate ormai da molti anni, precisamente nella parte finale della struttura che ospita la sede del Parco di Colfiorito. Quindi, il progetto fu pensato nella logica di un’armonia con il Parco di Colfiorito e in una prospettiva di gestione dell’apertura, della chiusura, della fruibilità del Museo della Memoria in comune con quella del Museo del Parco.

Il progetto fu inoltre pensato per essere visitato dalle scuole o da gruppi di persone, turisti e non, con una guida, ma anche singolarmente, sfruttando quelli che già allora si intravedevano come strumenti multimediali efficaci. Il fatto di potervi accedere con degli orari di apertura ampi e continuati, sicuramente avrebbe permesso una maggiore e più fruibile accessibilità del museo.

Centro studi dell’internamento

e della deportazione Olga Lucchi

 

Centro studi dell'internamento
e della deportazione Olga Lucchi


 

Olga Lucchi è stata impegnata in progetti attorno al tema della deportazione e della Resistenza, progetti nei quali ha profuso ogni energia, andando molto oltre i margini che le sue precarie condizioni di salute le avrebbero concesso.

 

Una decina di anni fa una ricerca da lei avviata con i suoi allievi del liceo aveva consentito di rintracciare diversi familiari di deportati umbri: da quella prima ricerca nacque l’idea di riunire questi familiari in modo permanente, dando vita alla nuova sezione dell’Aned Umbria.

 

Nel giro di pochissimi anni, soprattutto sotto l’impulso di Olga, la nuova sezione si è fatta promotrice di studi e ricerche, ottenendo risultati insperati: dal convegno nazionale sul campo di Colfiorito, alla decisione del Consiglio comunale di Foligno di intitolare una strada ai deportati del 3 febbraio 1944, alla collocazione di una serie di targhe a ricordo dei deportati, fino ai pellegrinaggi nei lager e agli innumerevoli incontri nelle scuole. In collaborazione con l’Aned di Milano era riuscita a fare da tramite, un anno fa, con due detenuti del carcere di Spoleto che hanno realizzato col computer la ricostruzione in tre dimensioni del campo di Bolzano.

 

Infine, nei mesi scorsi Olga era riuscita a pubblicare i risultati di una lunga e accurata ricerca sui deportati umbri, presentati con grande successo lo scorso giorno della memoria (Olga Lucchi, Li presero ovunque. Storie di deportati Umbri, Mimesis, Milano 2010. Chi fosse interessato ad averlo e trovasse difficoltà nel procurarselo può scrivere all’Aned di Milano). Per Olga quegli incontri e quelle presentazioni comportarono un enorme sforzo fisico e una grandissima emozione che misero a dura prova il suo fisico gia’ da tempo ammalato. In questi giorni attendeva con emozione il giorno della sessione di laurea di un detenuto di Spoleto che lei aveva accompagnato negli studi come “tutor”, uno dei tanti impegni di cui si caricava senza risparmio, nei quali si esprimevano la sua generosità d’animo e la sua alta passione civile, pur sotto la dura scorza di un carattere certamente non facile.

 

Protagonista della vita politica e culturale della sua regione, prima come docente di lettere al Liceo classico di Foligno, poi come dirigente di Legambiente, Olga lascia un vuoto immenso nell’Aned, alla quale ha regalato la sua passione e la propria intelligenza negli ultimi proficui, intensissimi anni della sua vita. Ora Olga riposa nel cimitero di Spello.